Assemblea capitolina approva tra proteste regole M5S per commercio. “Buffoni, vergogna”

Assemblea capitolina approva tra proteste regole M5S per commercio. “Buffoni, vergogna”
La sindaca di Roma, Virginia Raggi
1 giugno 2017

Con 28 voti favorevoli e 10 contrari l’Assemblea capitolina ha approvato la delibera di iniziativa consiliare con le nuove regole M5S per il commercio in area pubblica. “Una proposta che è una vera rivoluzione” ha sottolineato con orgoglio in dichiarazione di voto il capogruppo del M5S Paolo Ferrara e che, a suo dire, ha dimostrato alle opposizioni “come questo gruppo sa lavorare”. Una seduta tempestosa, interrotta dalle proteste degli ambulanti che hanno sottolineato anche l’arrivo in aula per il voto finale della sindaca Virginia Raggi al grido di “vergogna, vergogna” e “buffoni”. Le opposizioni capitoline, hanno spiegato nelle dichiarazioni di voto il consigliere Pd Giulio Pelonzi e quello di Fdi-An Maurizio Politi, presenteranno una nota al Tar e al prefetto “per rappresentare la modalità in cui si sono svolti i lavori e i rapporti con segretariato generale e uffici, che hanno cambiato i pareri in corso d’opera. Ancora esiste in questa città la libertà d’opinione – ha protestato Pelonzi – e le critiche anche forti espresse in aula vanno ascoltate. Mi chiedo se sono parte di un corretto rapporto istituzionale le foto con illazioni pubblicate sui vostri twitter di un mio colloquio in aula con un rappresentante degli artisti, che non c’entrano con questa delibera, mentre semmai in settimo municipio qualche assessore vicino ai Tredicine lo avete eletto voi”.

In questo clima surriscaldato il relatore M5S Andrea Coia ha spiegato alcuni punti salienti del nuovo regolamento: “Per 11 anni la città ha atteso per questo regolamento per rilanciare il commercio in area pubblica – ha rivendicato -. Abbiamo condotto un percorso partecipato, con municipi, assessorato, operatori, aperto alle opposizioni, che invece di presentare gli emendamenti in Consiglio, potevano usare le commissioni e tutti gli appuntamenti dati per migliorare l’atto. Noi questo risultato ce l’abbiamo nel nostro programma e oggi lo realizziamo, introducendo nei bandi criteri di decoro e legalità”. Tra le novità importanti Coia ha indicato “la previsione delle fideiussioni per i concessionari, che garantiscono l’per effettività della sanzione; la fissazione di un numero massimo di licenze per titolare e famiglia anagrafica, dentro e fuori i mercati; il divieto ai falsi itineranti; la possibilità di revoca del posteggio per motivi di pubblico interesse; la riduzione dei gruppi elettrogeni a carburante fossile; l’introduzione della somministrazione nei mercati per massimo il 105 dei permessi, in accordo con i municipi; la possibilità di consumo sul posto tra il 10 e il 60% delle concessioni sempre in accordo con i Municipi, come il permesso di apertura fino alla 23”. Corale il dissenso delle opposizioni all’atto: “Questo è un regolamento contro tutto e contro tutti, uffici compresi. Non mi è mai capitato. Vi state opponendo ai venditori con licenza e non vi state occupando delle migliaia di abusivi che potranno operare indisturbate”, ha denunciato Davide Bordoni di Forza Italia.

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“Vi avevamo chiesto di aspettare il voto alla Camera del provvedimento che escluda questo tipo di commercio dall’area della direttiva Bolkestein, e invece non abbiamo assistito che a forzature. Non è che uno scrive qualcosa qui dentro e quella diventa la realtà fuori – ha sottolineato Stefano Fassina di Sinistra per Roma -. Non c’è gradualità in questa transizione ed è irresponsabile rischiare di cambiare in modo brutale soffocando realtà importanti che sono già in difficoltà”. Scelte importanti per la città “si possono prendere – ha rincarato Politi di Fdi – ma non si incide sulle vite di migliaia di persone con le notti, ma con la lucidità. 200 emendamenti non sono ostruzionismo, ma provare a migliorare una delibera che ne avrebbe bisogno. Voi, ad esempio, proibite a un ambulante autorizzato che si guadagna la giornata di lavorare la domenica, mentre la Gdo può farlo. È assurdo”. “Mi chiedo perché chi rispetta i pagamenti dei canoni debba avere punti in più nei bandi – ha attaccato Alessandro Onorato della Lista Marchini -. Diamo per scontato che non si paghi? E poi perché questa fretta? Perché avete la fretta di gestire la festa di piazza Navona, che muove grandi appetiti e grandi interessi? Il regolamento, però, non riguarda solo quella festa sporadica, ma tutto il commercio a Roma. Le cambiali politiche che avete sottoscritto per vincere queste elezioni, si pagano. E avete deciso di pagarle solo a una parte, quella più forte”, ha concluso.

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