Caro bollette, i partiti in pressing su Draghi. E il governo studia un intervento

Caro bollette, i partiti in pressing su Draghi. E il governo studia un intervento
Mario Draghi
7 febbraio 2022

I partiti aumentano il pressing sul governo per ridurre il caro bollette, anche facendo nuovo debito. Un provvedimento è allo studio dell’esecutivo, anche se al momento non è previsto un nuovo scostamento di bilancio. “L’aumento del costo dell’energia rischia di avere un costo totale l’anno prossimo superiore all’intero pacchetto del Pnrr. Quindi non è che il Pnrr ci ha messo al sicuro da tutto”, è l’allarme lanciato oggi da Roberto Cingolani. Ma al di là delle parole del ministro della Transizione ecologica, ormai da giorni le forze politiche, in particolare dal centrodestra ma non solo, chiedono con forza che il presidente del Consiglio Mario Draghi decida con urgenza nuove misure e nuove risorse a sostegno delle famiglie e delle imprese colpite dagli aumenti dei costi di energia e gas.

“Per non mettere a rischio posti di lavoro, ripresa economica, attuazione del Pnrr e risparmi delle famiglie, occorre un sostanzioso decreto per limitare gli aumenti di luce e gas, come altri Paesi europei stanno già facendo”, ha ribadito oggi il leader della Lega Matteo Salvini. Anche Forza Italia chiede uno scostamento di bilancio. “Il governo – afferma Annamaria Bernini, capogruppo al Senato – ha il dovere di ponderare bene se l’aiuto a imprese e famiglie per la crisi energetica sia debito buono o cattivo. Per noi è assolutamente debito buono, molto più buono del rifinanziamento del reddito di cittadinanza”. In prospettiva, però, dice Silvio Berlusconi, è “indispensabile aumentare la produzione di gas e riprendere la ricerca sul nucleare”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, chiede di fare qualcosa “immediatamente perché ci sono aziende già in ginocchio che non si possono permettere gli aumenti del costo dell’energia che stanno vivendo. La proposta di Fratelli d’Italia è un credito di imposta pari all’aumento del costo dell’energia ma anche quello è un intervento tampone”.

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A volere lo scostamento non è però solo il centrodestra. Stefano Fassina (Leu), chiede subito un intervento da 17-18 miliardi, che sarebbe “il male minore” e anche per il M5s “un nuovo scostamento di bilancio, con fondi adeguati per limitare l`impatto delle bollette, è una necessità”. Al momento, però, l’ipotesi di fare nuovo debito non rientra nelle prospettive del governo. Il ministro dell’Economia Daniele Franco, secondo quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, sta lavorando a una possibile soluzione, di cui però ancora non viene quantificata l’entità. Sarebbe però escluso, al momento, il ricorso a un nuovo scostamento.

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