Disabilità, 36 mila studenti iscritti all’università. Più di metà donne

Disabilità, 36 mila studenti iscritti all’università. Più di metà donne
6 maggio 2021

“Sono 36.816 gli studenti e le studentesse con disabilita’ e DSA iscritti nell’anno accademico 2019-20 presso le universita’ italiane, statali e non statali (comprese le telematiche), pari a circa il 2% del totale degli studenti. Le donne sono poco piu’ della meta’ (53%), gli iscritti alle Triennali il 72%, alle Magistrali il 15%, mentre il restante 11% frequenta corsi a ciclo unico. Quanto alle aree disciplinari, si registra una prevalenza di studenti iscritti a corsi di area sociale (36%), a cui seguono quella scientifica (29%) e umanistica (26%). Meno seguiti, invece, i corsi di Area Medica (9%)”.

Sono i dati della mappatura che l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) ha realizzato, per la prima volta in Italia, sulla popolazione studentesca con certificazione di disabilita’ e Dsa, corredata da informazioni sui servizi offerti dagli Atenei e sulle iniziative intraprese per un’universita’ sempre piu’ inclusiva. I dati forniti dall’agenzia sono contenuti nell’indagine dal titolo ‘Disabilita’, DSA e accesso alla formazione universitaria’ che uscira’ in modo integrale nei prossimi giorni. Lo studio di Anvur mette in evidenza anche i servizi offerti dagli stessi atenei italiani: “Il 77% fornisce supporto all’orientamento, prima, durante e dopo il percorso di studi; il 69% garantisce servizi di supporto alla didattica, tra cui tutoraggio tra pari e specializzato. Ci sono pero’ ambiti che richiedono interventi ulteriori, come i servizi di trasporto da e per il domicilio degli studenti, attualmente offerti solo dal 28% degli atenei”.

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Per quanto riguarda le risorse impiegate, “ammontano a oltre 11,3 milioni di euro. Il 58% delle quali assorbite dai costi del personale interno ed esterno, dai servizi appaltati a soggetti pubblici, privati o del Terzo settore (23%) e dagli interventi per l’accessibilita’ (11%). Piu’ marginali invece le spese per l’acquisto di tecnologie e altri interventi (8%)”, e’ spiegato nella nota che anticipa lo studio. A finanziare servizi e attivita’ per garantire il sistema di inclusione delle persone con disabilita’ negli atenei nazionali, due flussi principali: il 66% dal ministero dell’Universita’ e della Ricerca, il 33% dalle risorse provenienti dai bilanci delle stesse istituzioni universitarie. “La strada e’ ancora lunga- spiega pero’ il presidente dell’Anvur, Antonio Uricchio- servono risorse ulteriori per il tutorato, per l’acquisto di nuove tecnologie di sostegno e comunicazione e nuovi servizi di trasporto. Il placement infine e’ fondamentale per un adeguato inserimento nel mondo del lavoro e per un accesso piu’ agevole alla formazione post-laurea”. (Dire)

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