Governo impungna ordinanza della Calabria. Ma la Santelli tira dritto

Governo impungna ordinanza della Calabria. Ma la Santelli tira dritto
4 maggio 2020

Il ministro per le Regioni Francesco Boccia ha deciso di impugnare l’ordinanza della Calabria, la cui fuga in avanti non sarebbe consentita dalla normativa nazionale, che permette solo la consegna a domicilio e le consumazioni da asporto. Sono stati trasmetti trasmetti gli atti all’avvocatura dello Stato, che lunedì 4 maggio depositerà l’impugnativa: una mossa per mettere pressione alla governatrice, che aveva l’occasione di tornare sui suoi passi ed evitare il caso, ma che per coerenza ha tenuto dritta la linea. “Lunedì ho parlato con la presidente della Regione Calabria Jole Santelli – ha dichiarato Boccia – le ho chiesto di tornare indietro, lei ha fatto il contrario. E ho trasmesso gli atti all`avvocatura generale dello Stato. Quindi è ufficiale che impugniamo l`ordinanza della Regione Calabria”.

Ma Jole Santelli nonsi sposta di un millimetro. “Mi spiace invece perché io mantengo l’ordinanza – ha detto la governatrice della Calabria -. Sono convinta dei presupposti, sono sicura che entro una settimana faranno esattamente la stessa cosa che ho fatto io. Mi dispiace che abbia preso questa ordinanza come un braccio di ferro mentre era semplicemente la legittima richiesta della regione di far vivere e lavorare, soprattutto lavorare”. La Calabria è l’unico posto in Italia in cui è possibile uscire di casa per andare al ristorante, grazie all’aggiunta di alcuni tavolini all’aperto: un’iniziativa che ha suscitato lo sdegno del governo, nonostante la presidente della Regione abbia adottato le misure necessarie per riaprire in sicurezza. “Io non ho riaperto i ristoranti – ha spiegato la Santelli- quello lo ha fatto il Governo. Io ho solamente aggiunto qualcosa: secondo me è più pericoloso il servizio d’asporto che allestire due tavolini fuori dai bar mantenendo sempre le distanze”.

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“Sono molto preoccupata – ha rimarcato la Governatrice – per il terzo esodo da Nord a Sud. Abbiamo chiesto l’aiuto dell’esecutivo e ci siamo trovati a dover fare da soli: per evitare il rischio di contagi, da domani, abbiamo predisposto tamponi per tutti, laboratori mobili in autostrada, stazioni e aeroporto”. “Il Coronavirus – ha concluso la Santelli – ha smentito stereotipi sul Sud, abbiamo dimostrato che rispettiamo le regole e adesso in Calabria stiamo chiedendo di lavorare anzichè essere assistiti. Vorrei che il Governo lasci alle regioni lo spazio per agire”. Dunque, continua lo scontro a distanza tra Boccia e la Santelli. Lo scontro con il governo Conte 2 si era aperto giorni fa quando, con l’ordinanza del 29 aprile, che prevede da oggi l’apertura di bar e ristoranti all’aperto in Calabria, Boccia, aveva deciso di impugnare il provvedimento, diffidando la regione governata da Santelli. Perché secondo il governo, le direttive avrebbero rappresentato una fuga in avanti “perché non ancora consentite dalla normativa nazionale”, che per ora prevedeva solo la consegna a domicilio e le consumazioni da asporto.

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