In fiamme l’ammiraglia russa nel Mar Nero. Mosca smentisce che l’incrociatore sia affondato

In fiamme l’ammiraglia russa nel Mar Nero. Mosca smentisce che l’incrociatore sia affondato
14 aprile 2022

 L’incendio e l’esplosione verificatisi sulla nave Moskva, ammiraglia della Flotta russa del Mar Nero, rappresentano “uno strumento psicologico molto potente per sostenere il morale” degli ucraini, impegnati nel tentativo di respinge l’invasione di Mosca. E viceversa, costituiscono di certo una battuta d’arresto significativa per lo sforzo bellico della Russia, sia per ragioni militari che morali. Soprattutto se, dopo essere stata colpita da due missili ucraini – come rivendicato da Kiev – la nave è davvero affondata. Un’ipotesi non esclusa da esperti consultati dalla Cnn, secondo i quali l’esplosione provocata dall’incendio può avere avuto una forza tale da metterla totalmente fuori uso. “Solo la perdita di un sottomarino strategico o del Kutznetsov, l’unica portaerei russa, potrebbe infliggere un colpo peggiore al morale dei russi e alla reputazione della loro Marina”, ha confermato all’emittente americana, Carl Schuster, capitano della Us Navy a riposo, già capo del Centro di intelligence congiunto dell’US Pacific Command.

La Moskva “è una vecchia nave”, ha ricordato Mykola Bielieskov, ricercatore presso l’Istituto nazionale ucraino per gli Studi Strategici, che fornisce consulenza al governo di Kiev su questioni militari. E se è vero che altre navi russe più moderne hanno colpito pesantemente l’Ucraina con “missili da crociera Kalibr”, la Moskva rappresenta comunque “un’ammiraglia per la flotta russa del Mar Nero”: per questo, ha sottolineato l’esperto, “sicuramente è un danno grave, non solo in termini di capacità materiali ma anche per il morale. E d’altra parte è una spinta molto potente per il morale ucraino”. La nave, è un simbolo della potenza navale russa, ha confermato dal canto suo Michael Petersen del Russia Maritime Studies Institute, parlando alla Bbc dopo la conferma del ministero della Difesa di Mosca su un’esplosione a bordo. La deflagrazione ha “gravemente danneggiato” la nave, che è stata evacuata. “Le munizioni dell’incrociatore Moskva sono esplose a causa di un incendio sulla nave da guerra. La nave è gravemente danneggiata. L’intero equipaggio è stato evacuato. La causa dell’incendio è oggetto di indagine”, ha comunicato il ministero, senza entrare nel merito della questione. Le autorità competenti hanno aperto un’inchiesta. 

Leggi anche:
Anche a Sciences Po a Parigi continuano le proteste filopalestinesi

Fonti ufficiali ucraine hanno riferito che la nave ammiraglia russa, lunga 186 metri e del peso di 12.500 tonnellate, è stata colpita da due missili Neptune in dotazione alle forze di Kiev. Il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha spiegato che il personale di soccorso russo non è stato in grado di raggiungere la nave, che avrebbe potuto avere a bordo fino a 510 membri dell’equipaggio. “È stato confermato che l’incrociatore missilistico Moskva oggi è andato esattamente dove è stato inviato dalle nostre guardie di frontiera a Snake Island!” ha scritto da parte sua il governatore regionale di Odessa, Maksym Marchenko, su Telegram, facendo riferimento a un episodio accaduto all’inizio della guerra, quando 13 militari ucraini di stanza sull’Isola dei Serpenti, sul Mar Nero, sfidarono l’ordine della nave di arrendersi, rispondendo alla Moskva di “andare all’inferno”. “Se fosse confermato l’affondamento della Moskva, si tratterebbe di un enorme successo per le forze ucraine, tanto più che i missili Neptune sono un’arma di fabbricazione ucraina sviluppata sulla base del missile cruise sovietico Kh-35”, ha commentato il Center for International Maritime Security.

D’altra parte, la Moskva è stata una “spina nel fianco” per l’Ucraina dall’inizio dell’invasione, ha ricordato Petersen. “Vederla danneggiata così gravemente… penso che sarà un vero stimolo morale per gli ucraini”, ha aggiunto, spiegando che potrebbero anche esserci alcune implicazioni militari. Secondo l’esperto, infatti, la Marina russa potrebbe essere costretta ad “operare più al largo ora di quanto non accadesse in precedenza, e ciò potrebbe influire sulla sua capacità di fornire supporto diretto di fuoco alle truppe operative a terra”. Il ministero della Difesa russa ha comunque smentito che l’incrociatore sia affondato. La nave ammiraglia, è stato precisato in un comunicato, resta a galla e il principale armamento missilistico non è stato danneggiato. “L’incrociatore Moskva mantiene la sua capacità di galleggiamento. L’armamento missilistico principale non è stato danneggiato. L’equipaggio dell’incrociatore è stato evacuato sulle navi della flotta del Mar Nero nell’area”, si legge in una nota del ministero. Questo incrociatore missilistico è stato costruito all’inizio degli anni ’80 in quella che allora era l’Unione Sovietica. Si trattava della nave principale della classe Project 1164 Atlant della Marina sovietica. Inizialmente era chiamata Slava, ma in seguito è stata ribattezzata Moskva. I principali armamenti di questa nave da guerra sono i missili antinave P-1000 Vulkan: secondo fonti di stampa russa ne aveva a bordo almeno 16, con una gittata di 700 chilometri. Ma trasportava anche una serie di armi anti-sottomarino e un siluro. L’incrociatore – che è diventato l’ammiraglia della flotta del Mar Nero nel 2000 – ha svolto un ruolo chiave durante la campagna militare russa in Siria, iniziata nel 2015.

Leggi anche:
Miss Germania: iraniana di origine, madre 39enne, oggetto di insulti
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti