Macron rifiuta tampone da Putin, arriva tavolo di 4 metri

Macron rifiuta tampone da Putin, arriva tavolo di 4 metri
Vladimir Putin e Emmanuel Macro
11 febbraio 2022

Un tavolo lungo quattro metri per Emmanuel Macron, un tavolino da caffè e stretta di mano per il presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev. Motivo della differenza di trattamento riservato dal Cremlino al presidente francese e al collega kazako per i recenti colloqui con Vladimir Putin sarebbe stato il rifiuto del capo dell’Eliseo di sottoporsi a test molecolare anti-Covid. Secondo l’agenzia Reuters, rilanciata oggi da diversi siti russi, in vista dell’incontro con Putin il 7 gennaio a Mosca al presidente francese è stata offerta una scelta: sottoporsi a test effettuato da medici russi e potere quindi comunicare con Putin a una distanza più breve, oppure rifiutare e rispettare regole più severe.

Una fonte al corrente del quadro sanitario dell’Eliseo ha spiegato il rifiuto di Macron di fare un test PCR in Russia per motivi di sicurezza: “Abbiamo capito molto bene che questo significava niente strette di mano e questo lungo tavolo, ma non potevamo permettere loro di ottenere il DNA del presidente”. Una seconda fonte ha detto che Macron ha effettuato un test molecolare in Francia prima di partire e uno antigenico con l’aiuto del suo medico personale già una volta arrivato in Russia.

Notoriamente iper-cauto riguardo il Covid, Putin dall’inizio della pandemia evita contatti diretti e ai suoi interlocutori russi venivano imposte ancora di recente quarantene di due settimane. Ora il protocollo del leader russo è meno rigido, come prova l’incontro ieri con il presidente kazako Tokayev: stretta di mano e colloqui ravvicinati. La distanza imposta a Macron e quella minima con Tokayev suggeriscono allo stesso tempo il livello nei rapporti con l’ospite di turno. Macron è andato a Mosca per cercare di convincere Putin ad avviare una de-escalation in Ucraina, Tokayev è il presidente che per mettere sotto controllo i tumulti nel suo Paese lo scorso gennaio ha chiesto l’intervento della Csto, l’alleanza di Paesi ex sovietici a indiscussa guida russa.

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