Prescrizione, ancora scontro nel governo. Renzi avverte Bonafede: senza Iv non avete i numeri. Il ministro: no ricatti

Prescrizione, ancora scontro nel governo. Renzi avverte Bonafede: senza Iv non avete i numeri. Il ministro: no ricatti
Matteo Renzi
3 febbraio 2020

Ancora scontro nel governo sulla giustizia. Matteo Renzi dall’assemblea di Italia viva lancia quello che sembra un vero e proprio ultimatum al Guardasigilli sulla prescrizione. “A Bonafede dico: fermati immediatamente perché noi in Parlamento votiamo contro la follia che avete fatto sulla prescrizione, non dite che non ve l’avevamo detto, noi tra poltrone e ideale e civiltà giuridica scegliamo i secondi. E non avete i numeri senza di noi al Senato forse anche alla Camera, perciò rifletteteci bene”. La tensione all’interno della maggioranza è alta. E i toni della replica del ministro della Giustizia sono eloquenti: “Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti”. “Io non credo che dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo, ci mancherebbe – sottolinea Bonafede – Qualcuno dovrebbe semplicemente rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini (che, come noto, hanno una concezione della giustizia lontana anni luce dalla mia)”.

Ma Renzi dal palco della manifestazione non molla, e annuncia che il 27 febbraio tutti i parlamentari di Italia Viva apriranno “la campagna per una giustizia giusta nel ricordo di Enzo Tortora e Marco Pannella, con un impegno: se qualcuno pensasse che in nome del mantenimento dello status quo del governo noi veniamo meno ai principi di civiltà giuridica, quel qualcuno ha sbagliato”, ribadendo, che “io voto la civiltà non voto la barbarie”. L’ex premier ricorda anche al ministro pentastellato che “Annibali vi ha anche offerto un comodo strattagemma”, riferendosi all’emendamento al Milleproroghe presentato da Lucia Annibali che sospende per un anno l’efficacia della riforma Bonafede.

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Sul fronte organizzativo di Italia Viva, Renzi dice che a livello locale ci saranno un uomo e una donna a guidare il partito, ma sia chiaro “chi vuole fare correnti, anche solo uno spiffero, ha sbagliato casa, vada nel Pd che li riprendono subito”. L’obiettivo è di aprire “entro il 31 marzo 100 sedi di Italia viva” e “mezzo milione di registrati sulla piattaforma”. E annuncia che il 14 febbraio “sarà pronto il testo sul piano choc che consegneremo ufficialmente al presidente del consiglio e al governo”. In questo scenario irrompe il Partito Democratico che dice basta “esibizioni muscolari”, e chiede l’intervento del premier, Giuseppe Conte.

“E’ ora di smetterla con opposte rigidità ed esibizioni muscolari sul tema della prescrizione, esibizioni che il Pd ha sempre rifiutato. Anche alla luce delle cose emerse nelle inaugurazioni dell’Anno Giudiziario diventa urgente che il presidente del Consiglio chiuda positivamente il confronto su questo tema con una soluzione condivisa sull’inaccettabile riforma della prescrizione, osteggiata da gran parte della maggioranza, dal mondo dell’avvocatura e di gran parte della magistratura”. In altri termini, per il responsabile giustizia del Pd, Valter Verini, “è necessario togliere al più presto di mezzo questo ostacolo che avvelena il clima per concentrarsi tutti su come arrivare davvero a tempi certi e ragionevoli dei processi”.

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