La Formazione a scuole e Università. Basta risse

1 aprile 2014

“Non e’ il momento dell’amarezza. Non possiamo permettercela. E’ il momento delle truppe d’assalto d’azione, della positivita’, del vento nuovo. Lo respiro nelle direzioni nazionali del Pd, voglio respirarlo in quelle regionali. Confermo al cento per cento le dichiarazioni di Davide Faraone, ma lo abbiamo ribadito da sempre: ‘in Sicilia si cambi immediatamente passo e si interrompa al piu’ presto la rissa sulla giunta, perche’ delle poltrone non frega niente a nessuno’. A noi, a me, non e’ mai fregato nulla delle poltrone. Roma corre e la Sicilia guarda? No. Non si puo’. Il punto non e’ piu’ soltanto chiudere la vicenda del rimpasto. Noi chiediamo azioni forti prima che poltrone. Fortissime, che scuotano la profonda impasse dell’economia siciliana”. Lo dice Mila Spicola, vicesegretario del Pd siciliano e componente della direzione nazionale, chiedendo al Pd di offrire alla giunta regionale “proposte choc: sono certa che il governatore le accogliera’, se lo spirito e’ quello del cambio di passo”.

Spicola continua con alcune proposte chiave: “Prima proposta. Problemi con la Sanita’? Son le nomine dei manager il problema? No, il problema sono gli sprechi, la mancata efficienza e le maglie di possibile corruttela o spesa gonfiata. Io propongo una rivoluzione nella sanita’ siciliana che diventi anche questo un momento di vanto e di anticipazione per l’Italia come s’e’ fatto con l’abolizione delle Province. La mia proposta e’: abolire il profitto dalla Sanita’ e battere subito cassa per il bene e la salute dei poveri, che da noi sono la meta’ della popolazione”. La seconda azione forte, choc, “l’ha suggerita lo stesso Crocetta, lo ripeto da tempo e lo fanno da anni in Germania e in Polonia: affidare la formazione professionale alle scuole e all’Universita’, non agli enti, ricollocando i lavoratori in nuova organizzazione interna alle strutture pubbliche, creando un rapporto virtuoso tra scuola, Universita’ e piccole imprese del territorio, Sperimentando modelli di lavoro e di sviluppo nuovi. Ed eliminando un carrozzone che ha provocato danni enormi non solo economici ma soprattutto etici”. Terza proposta: recuperare la vocazione di polo di flussi commerciali. Rivitalizzare porti e aereoporti per attivare un’economia di flussi di beni, servizi e persone nel centro del Mediterraneo e del Cindoterraneo. Puntando sull’innovazione dei processi di flusso e sui mercati emergenti.

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