Guerra in Ucraina, Trump annuncia telefonata con Putin: “Serve un cessate il fuoco”

Il presidente ucraino è intanto sbarcato a Roma per partecipare alla messa di insediamento di Papa Leone XIV e si è detto disposto a colloqui con qualsiasi leader mondiale in Vaticano

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Donald Trump

Donald Trump sta perdendo la pazienza riguardo alla guerra in Ucraina e chiede un cessate il fuoco immediato per “fermare il bagno di sangue” che continua a mietere migliaia di vittime ogni settimana. Dopo i colloqui di Istanbul, che hanno portato a un maxi scambio di prigionieri ma nessun progresso concreto verso una tregua, il presidente americano alterna minacce e aperture diplomatiche. Trump ha annunciato una telefonata con Vladimir Putin prevista per lunedì, nella quale intende discutere soprattutto di come fermare le uccisioni e di questioni commerciali.

Successivamente, parlerà anche con Volodymyr Zelensky e con alcuni membri della Nato, sperando che questa giornata possa essere “produttiva” e portare a un cessate il fuoco che ponga fine a “questa guerra molto violenta che non avrebbe mai dovuto iniziare”. Trump ha sottolineato di avere un “ottimo rapporto” con Putin e ritiene che anche il leader russo sia “stanco di tutta questa faccenda”. Tuttavia, ha avvertito che, in assenza di un accordo, gli Stati Uniti imporranno sanzioni “devastanti” contro la Russia, che sta già attraversando una fase economica difficile con prezzi del petrolio bassi. Questa doppia strategia di pressione e dialogo riflette il tentativo di Washington di spingere Mosca verso una soluzione diplomatica.

Nel frattempo, la situazione sul campo rimane drammatica: alle prime ore dell’alba di ieri un drone russo ha colpito un minibus destinato all’evacuazione di civili nella regione di Sumy, causando la morte di 9 persone. Zelensky ha reagito chiedendo un aumento della pressione sulla Russia, con sanzioni più severe, perché senza una forte pressione non ci sarà vera diplomazia. Il presidente ucraino è intanto sbarcato a Roma per partecipare alla messa di insediamento di Papa Leone XIV e si è detto disposto a colloqui con qualsiasi leader mondiale in Vaticano.

Sul fronte dei negoziati, Mosca continua a porre condizioni ritenute “irricevibili” da Kiev, come il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni occupate, il riconoscimento della Crimea come russa e la neutralità dell’Ucraina. Il Cremlino considera prematura anche la proposta di una tregua di 30 giorni avanzata dagli Usa e accettata da Zelensky. Un eventuale incontro tra Putin e Zelensky è possibile solo dopo che le due parti avranno raggiunto un accordo preliminare, come ha spiegato il portavoce di Putin Dmitri Peskov. Intanto, si attende lo scambio di 1.000 prigionieri per 1.000, previsto per questa settimana, come primo passo concreto verso ulteriori negoziati.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, trasmettendo un “forte messaggio” di Washington: gli Stati Uniti sono impegnati a porre fine in modo duraturo alla guerra e sostengono il piano di pace globale proposto da Washington come la migliore via da seguire. Rubio ha anche ringraziato la Santa Sede, che pur non essendo mediatore ufficiale, rappresenta un luogo dove entrambe le parti potrebbero sentirsi a loro agio.

In sintesi, mentre la guerra in Ucraina prosegue con un bilancio di vittime altissimo e una situazione sul terreno ancora instabile, Donald Trump tenta di rilanciare un ruolo da mediatore con una strategia che combina minacce di sanzioni e aperture al dialogo diretto con Putin e Zelensky, auspicando un cessate il fuoco che fermi il conflitto e la sofferenza umana.